Roma, 3 gen. (askanews) – “Va male , ovvio per questo incontro” con la premier Giorgia Meloni “mi ha aiutato: ci siamo guardate negli occhi, anche tra mamme. La fiducia tanta, sicuramente stanno lavorando e io sono un po’ come Cecilia, sono un po’ un soldato, aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo. Quello che potr fare da parte mia lo far, sicuramente loro stanno facendo il loro”. Lo ha detto Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, la cittadina italiana arrestata e detenuta in Iran, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“La Premier ha fatto un salto di qualit dalle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre, stata pi precisa e puntuale ed questo che io volevo, e questo ho avuto”. Lo ha detto Elisabetta Vernoni.
‘E’ soddisfatta dell’incontro?’, le stato chiesto. “Ovviamente s, in questo momento… E’ ovvio che ieri c’ stato un cambio di umore forte, per assolutamente s”, ha sottolineato.
“Sono due” gli elementi che preoccupano di pi Elisabetta Vernoni: “La prima sono le condizioni di vita carceraria di mia figlia, si parlato di celle singole ma non esistono celle singole l, esistono delle celle di detenzione comuni e poi ci sono le celle di punizione, lei in una di queste, evidentemente. Io non so come sono queste celle ma se una donna per terra nel 2024 mi fa pensare che si chiamino cos”, ha aggiunto Vernoni riferendosi alla possibilit che si tratti di una cella di punizione.
“Quindi la prima cosa sono le condizioni pi dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro paese per ragionare sul rientro in Italia… Io non piango, non frigno, e non chiedo tempi perch sono realt molto particolari, ma come dicevo a Cecilia ‘cerca di essere un soldato’ cerco di esserlo anch’io, per le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha compiuto nulla devono essere tali che non la segnino per tutta la vita. Poi, io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che un’eccellenza italiana, non solo il vino e i cotechini”, ha sottolineato Vernoni.