martedì, 14 Gennaio, 2025
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De Toni: “I cattolici rilancino il messaggio del personalismo comunitario”.

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Alberto Felice De Toni

Trasmetto queste righe che vogliono essere non soltanto un messaggio di saluto e un augurio di buona riuscita dei vostri lavori, ma vogliono anche rappresentare una mia particolare vicinanza al tema dell’incontro.

“Dopo Trieste. Il cammino per andare dove”, è un titolo evocativo che parte dalla 50a Settimana Sociale dei cattolici svoltasi a Trieste a luglio di quest’anno sul tema “Al cuore della democrazia, partecipare tra storia e futuro”. Una tappa di un cammino caratterizzato dal lungo impegno dei cattolici per il bene comune. In un tempo, come sottolineato da Monsignor Luigi Renna presidente del comitato organizzatore, “in cui notiamo una più timida partecipazione, mentre abbiamo il desiderio di far emergere il meglio di quanto già presente nel nostro Paese”.

Nell’aprile del 2023 sono diventato Sindaco di Udine aggregando intorno al programma diverse esperienze culturali e di civismo ed alleandoci con alcune forze politiche di area progressista, riformista e autonomista. Nel novembre dello stesso anno, insieme alle diverse esperienze civiche che mi avevano sostenuto, abbiamo dato vita a “Quadrifoglio”, una federazione di forze di ispirazione pluralista ed europeista, che ha al suo interno sensibilità del mondo cattolico e laico, impegnate a lavorare insieme.

Abbiamo scelto “Quadrifoglio” come nome e simbolo del movimento civico, perché nella tradizione popolare, ogni foglia rappresenta una dimensione chiave: la prima simboleggia la Fortuna; la seconda la Speranza; la terza la Fede (religiosa e/o politica); la quarta l’Amore. Ci sembrano dimensioni fondamentali per l’azione di qualsiasi forza politica. Inoltre le quattro foglie sono il simbolo di quattro declinazioni della sostenibilità, il filo rosso del nostro programma: sostenibilità ambientale, sociale, economica e politica. Infine il quadrifoglio può essere inteso come simbolo di multi-appartenenza, ovvero essere contemporaneamente cittadini di Città, Regione, Paese ed Europa.

Oggi – immersi in una dilagante e rabbiosa cultura sovranista e populista – dobbiamo guardare al riformismo democratico comunitario, non violento, sociale, riformista ed europeista. La risposta al processo in essere di “individualizzazione sociale”, capace di separare il destino dei singoli individui da quello dei propri gruppi di appartenenza, può essere il “personalismo comunitario” di Mounier, che mette al centro non l’individuo slegato dalla comunità, dai problemi e dagli interessi degli altri come è nel liberismo, e nemmeno il collettivo che prevarica l’individuo, come nelle ideologie totalitarie del nazifascismo e del comunismo. La persona non può fare a meno – per affermarsi – di farlo insieme agli altri; perché tutti possano affermarsi concretamente, la comunità deve unirsi con l’obbiettivo di aiutare ogni persona a realizzarsi pienamente nelle sue aspirazioni materiali e spirituali.

Bene comune, solidarietà, sussidiarietà e personalismo comunitario possono essere di ispirazione per una politica alta e di programmi amministrativi delle municipalità dei territori.

A conclusione di questo mio breve saluto, voglio sottolineare la nostra vicinanza e il nostro interesse ad essere parte di questo cammino in un mondo che ogni giorno rivela nuove fragilità, ma anche nuove speranze, ad iniziare dalle piccole e grandi esperienze che crescono dal territorio.

L’articolo De Toni: “I cattolici rilancino il messaggio del personalismo comunitario”. proviene da Il Domani d'Italia.



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